Puoi essere uno scienziato e credere in Dio?
La risposta che molti scienziati danno è: "La scienza ci ha fornito spiegazioni meravigliose dell'universo e dimostra che l'idea di Dio non è più necessaria. Credere in Dio è qualcosa di antico. Appartiene ai giorni in cui le persone non comprendevano veramente l'universo e si limitavano a imboccare la via più semplice dicendo "l'ha creato Dio". Questo pensiero chiamato "il Dio delle lacune" non va più bene, prima ci liberiamo di Dio e della religione, meglio è."
Stephen Weinberg, vincitore di un premio Nobel per la fisica dice:
Il mondo ha bisogno di risvegliarsi dal lungo incubo della religione. Tutto ciò che noi scienziati possiamo fare per indebolire la presa della religione deve essere fatto e potrebbe in effetti essere il nostro più grande contributo alla civiltà.
Ad uno scienziato cristiano, un collega consigliò: "Vuoi avere una carriera nel campo scientifico? Allora devi abbandonare, di fronte a testimoni, questa fede infantile in Dio. Se non lo fai, allora ti paralizzerà intellettualmente e soffrirai rispetto ai tuoi pari. Semplicemente non ce la farai." Lo scienziato cristiano rispose: "Che cosa hai da offrirmi che sia meglio di quello che ho?" Gli fu offerto il concetto di "evoluzione creativa" presentato nel 1907 dal fisico francese Henri Bergson. Un brillante scienziato cercava di costringere a rinunciare alla fede in Cristo il suo collega, se fosse stato il contrario, se fosse stato un ateo circondato da accademici cristiani che lo spingevano a rinunciare al suo ateismo, questo avrebbe avuto ripercussioni in tutta l'università. Probabilmente questa storia sarebbe finita con un procedimento disciplinare nei confronti dei professori coinvolti.
Il lato oscuro dell'accademia
Alcuni scienziati partono da idee preconcette, non desiderano discutere le prove scientifiche e sembra che la loro priorità non sia cercare la verità ma affermare che scienza e Dio non si combinano tra loro e che chi crede in Dio è semplicemente un ignorante. Non è necessario avere una grande conoscenza per capire che è falso.
Il premio Nobel per la fisica è stato vinto nel 2013 da Peter Higgs, uno scozzese ateo, per il suo lavoro rivoluzionario sulle particelle subatomiche e la sua predizione, in seguito dimostrata, dell'esistenza del bosone di Higgs. Alcuni anni prima era stato vinto da William Phillips, un americano dichiaratamente cristiano. Se la scienza e Dio non fossero compatibili, non ci sarebbero vincitori del premio Nobel di fede cristiana. In effetti, tra il 1901 e il 2000 oltre il 60% dei premi Nobel sono stati assegnati a credenti!
Ciò che separa i professori Higgs e Phillips non è la loro fisica o la loro posizione di scienziati: entrambi hanno vinto il premio Nobel. Ciò che li separa è la loro visione del mondo. Higgs è un ateo e Phillips è un cristiano. L'affermazione che se si desidera essere scientificamente rispettabili bisogna essere atei è falsa! Non può esserci un conflitto essenziale tra l'essere uno scienziato e la fede in Dio! Tutta via c'è un conflitto molto reale tra le visioni del mondo di questi due uomini brillanti: l'ateismo e il teismo.
Che cosa è esattamente l'ateismo?
Significa semplicemente non credere in Dio, la negazione del divino, dal greco Atheoi, "coloro che sono senza Dio" (come compare nella lettera agli Efesini 2:12). Non vuol dire che gli atei non abbiano una visione del mondo, Non puoi negare l'esistenza di Dio senza affermare tutta una serie di credenze sulla natura del mondo. Il Naturalismo è una corrente di pensiero che sostiene che quest'universo/multiverso sia tutto ciò che esiste, e ciò che gli scienziati chiamano "energia di massa" sia la sostanza fondamentale dell'universo.
Il fisico Sean Carroll spiega come il naturalismo vede gli esseri umani:
Noi umani siamo una massa di fango organizzato che attraverso il funzionamento impersonale dei modelli della natura, ha sviluppato la capacità di contemplare e amare e impegnarsi con la complessità del mondo. Il significato che troviamo nella vita non è trascendente.
Questa è la visione del mondo in cui molti atei pongono la loro fede! La visione degli scienziati cristiani invece, è il "teismo cristiano". Cioè che ci sia un Dio intelligente che ha creato, ordinato e sostenuto l'universo. Ha creato gli esseri umani a Sua immagine, dotati della capacità di comprendere l'universo che li circonda, ma anche di conoscere e gioire della comunione con Dio stesso. Per i cristiani infatti, la vita ha un significato trascendente. La scienza lungi dal minare questa visione, la sostiene fortemente, è l'ateismo ad avere poco sostegno dalla scienza.
Le lezioni della storia
La storia della scienza moderna con i suoi grandi pionieri, è piena di scienziati cristiani: Galileo, Keplero, Pascal, Boyle, Newton. Faraday e Clerk-Maxwell. In realtà non sono molti gli scienziati che conoscono che questi famosi loro colleghi, sulle cui scoperte fondiamo molte delle nostre conoscenze, erano credenti in Dio. Questo perchè tale fatto storico non si accorda non l'ateismo scientifico che viene insegnato loro.
C.S. Lewis riassume bene questo concetto quando dice:
Gli uomini divennero scienziati perchè scoprirono la legge in natura, e scoprirono la legge in natura perchè credevano in un Legislatore.
Lungi dall'ostacolare l'ascesa della scienza moderna, la fede in Dio è stata uno dei motori che la guidava. E' quindi un privilegio e un onore essere uno scienziato cristiano. Giovanni Keplero che scoprì le leggi del moto planetario, scrisse:
Lo scopo principale di tutte le investigazioni del mondo esterno dovrebbe essere quello di scoprire l'ordine razionale che è stato imposto da Dio e che Egli ci ha rivelato nel linguaggio della matematica.
Keplero rivelò anche altrove la profondità delle sue convinzioni cristiane: "Io credo solo e soltanto nell'opera di Gesù Cristo. In Lui è tutto rifugio e conforto." Micheal Faraday, probabilmente il più grande scienziato sperimentale, era un uomo di profonda fede cristiana. Mentre giaceva sul letto di morte, un amico gli chiese: " Sir Micheal, in questi giorni quali ipotesi sono argomento della sua ricerca?" Un uomo che aveva passato la vita a fare ricerche e ipotesi su una vasta gamma di argomenti scientifici rispose così: "Ipotesi amico non ne ho! Ho certezze. Ringrazio Dio di non poggiare il mio capo morente su speculazioni e ipotesi perchè so in chi ho creduto e sono convinto che egli ha il potere di custodire il mio deposito fino a quel giorno." Di fronte all'eternità, Faraday aveva la stessa certezza che sostenne l'apostolo Paolo secoli prima.
Oggi filosofi e scienziati hanno bisogno di umiltà alla luce dei fatti. La mancanza di fede non è una garanzia dell'ortodossia scientifica più di quanto non lo sia la fede in Dio. Lo storico della scienza Colin Russell conclude:
La convinzione comune che i rapporti affettivi tra religione e scienza negli ultimi secoli siano stati caratterizzati da un'ostilità profonda non è soltanto storicamente inaccurata, ma è in realtà una caricatura così grottesca che è inspiegabile come abbia potuto raggiungere un qualsiasi grado di rispettabilità.
Tratto da "La scienza può spiegare tutto?" di J.C.Lennox