La vera fede non è cieca

Non tutta la fede è fede cieca, così come un ateo dice di avere fede nel metodo scientifico, noi abbiamo fede in Dio e la riteniamo basata su prove. L'irrazionalità non è una caratteristica religiosa, è una caratteristica umana. Affermare che la vera fede non è cieca implica anche che non si può credere ciecamente a qualunque cosa detta nel nome della "scienza".
Le prove dell'esistenza di Dio sono tutte intorno a noi e dentro di noi. Ci è stata data la capacità di osservare i fenomeni che ci circondano e di ragionare chiedendoci se si tratti del prodotto di forze cieche oppure di un Creatore intelligente.
Nel campo scientifico sono state fatte molte scoperte, ma sapere come funziona un meccanismo non esclude l'esistenza di un architetto e costruttore del meccanismo stesso. Il modo in cui questi fatti vengono interpretati dipende dalle convinzioni che si possiedono, oppure dalla lente attraverso la quale si guarda. Gli atei credono a una fantasiosa storia secondo la quale l'universo è capitato per caso e tutta la vita e la sua complessità sono derivate dal nulla. Ma è proprio vero?
La ragione ci richiede di esaminare le affermazioni fatte in nome della fede o della scienza nello stesso modo in cui esamineremmo gli ingredienti su un flacone di pillole, oppure quelli del cibo sullo scaffale di un negozio. Non tutte le informazioni sono equivalenti. Molti scettici affermano che le uniche prove atte a dimostrare la verità risiedano nel regno della scienza, ma...la scienza punta verso Dio!
La fede e la ragione devono necessariamente andare a braccetto e sono componenti complementari per la scoperta della Verità.
Il fisico e pastore anglicano John Polkinghorne ha definito la connessione vitale tra fede e scienza come una "visione binoculare". Vedere il mondo con due occhi ci permette di capire più di quanto potremmo con un occhio solo. Invece, la nozione falsamente venduta al pubblico è che la scienza tratta di fatti, mentre la religione tratta di fede. Tuttavia la scienza ha anch'essa i suoi principi di fede e la vera fede è basata su fatti.
La scienza è indubbiamente di Dio! La visione cristiana del mondo indica che l'universo è stato progettato e che può essere compresa anche da un punto di vista razionale. C.S. Lewis ha detto:
"Gli uomini sono diventati scienziati perchè si aspettavano di trovare delle leggi nella natura e si aspettavano di trovare delle leggi nella natura perchè credevano in un legislatore."
Albert Einstein gli fa da eco:
"La cosa più incomprensibile dell'universo è che esso sia comprensibile."
Giovanni Keplero rincasa la dose:
"Lo scopo primario di tutte le investigazioni del mondo esterno dovrebbe essere scoprire l'ordine razionale e l'armonia che sono state imposte a esso da Dio, e che Lui ci ha rivelato nel linguaggio della matematica."
Quando gli atei fanno riferimento al brutale trattamento riservato a Galileo dalla chiesa cattolica in seguito alle sue scoperte scientifiche, tendono a soffermarsi solo su un aspetto della vicenda storica. Lo stesso Galileo, uomo di fede come la maggior parte degli scienziati di quel tempo, dimostra la possibilità di far coesistere scienza e fede. Ciò che rivendicava era l'autonomia della scienza dalla religione.
Qualsiasi errore commesso da una persona di fede viene sottolineato e raccolto come prova del fatto che, a causa degli errori di chi è credente, Dio non esiste. E' un pò come dire che poichè i miei figli fanno degli errori, io non esisto.
Joe Marlin, ateo con un master e un dottorato, disse che talvolta era stato "militante" nel suo ateismo, affermando: "Quando qualcuno ringraziava Dio, avevo la sensazione che stessero attribuendo a Lui il merito di qualcosa ce in realtà avrebbe dovuto essere riconosciuto a una persona". In seguito aveva iniziato a dubitare dell'ateismo e ad incontrare regolarmente una persona di fede, che aveva cercato di rispondere alle sue domande con una mente aperta e obiettiva. disse: "In realtà la ragione mi ha portato a Dio e non lontano da Lui".
Quando avviene qualcosa che non riusciamo a capire, sostenere che il fatto rientri nelle "vie misteriose del Signore" non comporta l'abbandono della ragione, nè l'accettazione di goni cosa nel nome della fede. Se un conducente ubriaco uccide una famiglia innocente, ci chiediamo: "Perchè è successo?". La risposta ragionevole è perchè qualcuno è stato avventato e ha guidato illegalmente in un momento in cui non era in grado di farlo, causando morte. Ma al domanda vera è: "Perchè Dio ha permesso che avvenisse? Non avrebbe potuto impedirlo?". Numerose storie e testimonianze raccontano interventi divini, perchè non se n'è verificato uno in quel caso? Quando facciamo ricorso al mistero, stiamo semplicemente riconoscendo l'esistenza di molte cose ancora sconosciute. Questo non significa vivere con rassegnazione fatalistica. Dovremmo continuare a cercare risposte a questi grandi interrogativi. molte volte il vero mistero sta nel saper cogliere le motivazioni alla base dell'agire umano.
La fede è il prodotto del pensiero
La fede implica ragionamento, memoria e ricerca. Dobbiamo fare la nostra parte per capire che cosa Dio ci sta promettendo, per afferrare le condizioni di quelle promesse, riconsiderando le prove della Sua fedeltà nel passato, e tenendoci aggrappati alle nostre convinzioni a prescindere dai sentimenti mutevoli. La fede si congiunge a ciò che la ragione ci ha portato a concludere, completamente il contrario del modo in cui essa viene rappresentata dagli scettici.
La fede implica tre ingredienti chiave
LA fede è alla base di tutti i rapporti interpersonali e del rapporto con Dio. In un matrimonio promettiamo solennemente fedeltà, la nostra, a un'altra persona con la quale ci siamo impegnati. Nel commercio i rapporti sono basati sulla fiducia: le due parti stipulano un accordo ed entrambe promettono mediante un contratto di rispettare vari obblighi.
1) LA CONOSCENZA: i dettagli specifici dell'accordo.
Dio scelse di comunicare con noi mediante le parole. "In principio era il Verbo", inizia così il Vangelo di Giovanni. La nostra conoscenza del Signore è costituita dalle informazioni a cui Lui ha permesso di giungere sulla Terra. Quella conoscenza è la solida base della nostra fede. Quando mio padre, dopo la mia laurea, disse di avermi regalato un'auto, io gli credetti senza vedere la vettura. La base della mia fede era la sua promessa. La conoscenza di Dio, non si trova soltanto nelle Scritture ma anche in ogni angolo della natura:
"I cieli narrano la gloria di Dio e l'opera della Sue mani annuncia il firmamento. Il giorno al giorno ne affida il messaggio e la notte alla notte ne trasmette notizia. Non è linguaggio e non sono parole di cui non si oda il suono. Per tutta la Terra si diffonde la loro voce e ai confini del mondo la loro parola." (Salmo 18:1-4)
2) ASSENSO: volontà di impegnarsi in un contratto.
L'assenso è il prodotto della ragione. Prima valutiamo le premesse e soppesiamo la realtà delle prove per convalidare una specifica affermazione, poi diamo l'assenso. Dio ha dato all'uomo il diritto di scegliere liberamente, perciò questa scelta deve essere sincera e non imposta con la forza. Dio non vuole che agiamo contro la nostra volontà. Dobbiamo perciò desiderare di conoscerLo e di vivere un rapporto personale con Lui.
"Io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione, scegli dunque la vita, perchè viva tu e la tua discendenza." (Deuteronomio 30:19).
3) FIDUCIA: convinzione che entrambe le parti faranno ciò che hanno detto di fare.
La fiducia non è cieca. E' basata sulla conoscenza e sull'evidenza, che dimostrano l'affidabilità della persona che promette. Questo per Dio è molto importante, in quanto è il sommo indicatore della vera fede in Lui. Le Scritture sono piene di lodi a Dio per la Sua fedeltà e affidabilità. La fiducia è forse l'ingrediente più importante nella costruzione di un rapporto personale. Questo è vero non soltanto tra gli individui, ma anche nella relazione con Dio.
"Confidino in Te quanti conoscono il Tuo nome, perchè non abbandoni chi ti cerca, Signore". (Salmo 9:11)
L'incredulità deriva dal non pensare
"In realtà l'ira di dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ogni ingiustizia di uomini che soffocano la verità nell'ingiustizia, poichè ciò che di Dio si può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha loro manifestato." (Romani 1:18-19)
La tendenza della mente umana è sopprimere o ignorare intenzionalmente le cose che non vuole sentire. Quando smettiamo di pensare e di ragionare in modo sano la paura si intromette nella nostra vita. So che volare è sicuro, ma ci sono occasioni in cui la turbolenza mi fa inutilmente temere il disastro aereo. Avvalendomi della ragione, riesco a placare le mie paure e a ripristinare la fiducia nel fatto che la turbolenza non possa far schiantare l'aereo più di quanto una strada dissestata possa causare un incidente alla mia auto. Un sano ragionamento può ricostruire la mia fede nel volo.
L'incredulità può derivare anche dalla mancanza di memoria. Più e più volte, pur avendo sperimentato un miracolo dopo l'altro, i discepoli di Gesù, al momento di affrontare un'ennesima sfida, non ricordarono la potenza di Gesù.
La scienza è la risposta a tutto?
Gli atei dipingono la scienza come la salvatrice dell'umanità. Questa filosofia si chiama SCIENTISMO e si concretizza nella convinzione che la scienza sia l'unica fonte di conoscenza. I suoi aderenti considerano la scienza detentrice di una missione che è quella di liberare l'umanità dalla superstizione in tutte le sue forme, specialmente dalle convinzioni religiose.
Lo scientismo è una posizione filosofica secondo cui tutte le sfide e gli enigmi della vita possono e dovrebbero essere investigati scientificamente. La scienza è sicuramente importante, tuttavia non è in grado di dare una risposta alle questioni "ultime", come:
1) ETICA E MORALITA'
La scienza non può dirci come dovremmo condurre la nostra esistenza: che cosa è giusto o sbagliato, che cosa è buono o cattivo. Gli scienziati possono essere persone con un'etica e una morale, ma non hanno derivato le loro convinzioni dalla sperimentazione scientifica. Nessuno scienziato ha condotto un esperimento e ha concluso scientificamente che l'omicidio è qualcosa di sbagliato. La scienza non è in grado di dare una risposta alle questioni etiche. La scienza non determina l'etica, è l'etica che dovrebbe essere una guida per la scienza. Gli scienziati possono studiare le conseguenze di determinati azioni, come la beneficenza o i maltrattamenti, ma non possono dare una spiegazione del perchè una delle due azioni si amoralmente superiore all'altra.
2)MATEMATICA
L'ordine matematico nell'universo è stato scoperto, non inventato! I numeri stessi devono essere accettati come semplicemente veri. E' a causa di questo ordine matematico che possiamo esplorare il mondo intorno a noi con tanta sicurezza. La matematica ci permette di inviare delle sonde nello spazio e all'interno dl nostro corpo. Il miracolo del linguaggio della matematica per la formulazione delle leggi della fisica è un meraviglioso dono. Se la matematica è la base della scienza, la scienza non può essere la fonte per la verifica della matematica: equivarrebbe a dire che sia la casa a sostenere le sue fondamenta.
3) LA RAGIONE
La ragione è come la CPU del disco rigido di un computer. Il creatore della macchina ha posto dentro di essa un processore in grado di far funzionare i programmi. Similmente Dio ci ha creati per essere creature razionali. Possiamo pensare in maniera astratta, imparare le lingue a una velocità sorprendente e conoscere le differenze tra giusto e sbagliato. Dio deve necessariamente esistere se gli atei vogliono non credere in Lui. L'ateismo e il naturalismo non riescono a rendere conto dell'esistenza della ragione. Sostenere che essa abbia avuto un'origine casuale è irragionevole. I processi logici della ragione e della deduzione nel metodo scientifico devono essere dati per scontati, perciò a rigore di termini, la scienza non può verificare se stessa. Il limite maggiore della scienza è che essa non riesce a dirci perchè esistiamo. Perchè è stato creato l'universo? Perchè siamo qui?
La religione e la scienza forniscono risposte a domande diverse
La scienza e la religione non si escludono a vicenda, Anzi, entrambe sono necessarie per la nostra comprensione del mondo. La scienza chiede come avvengono le cose, ma esistono questioni di significato, valore e finalità a cui essa non si rivolge. La religione chiede invece il perchè. Su uno stesso fatto dovremmo porre entrambe le domande.
La scienza ci spiega come funzionano le cose. La religione e la fede ci dicono perchè le cose esistono e come dovremmo vivere in maniera etica e morale. Nè l'una nè l'altra di queste domande possono ricevere risposta dalla scienza.
Non esiste un vero conflitto tra scienza e Dio, ma c'è un conflitto tra il naturalismo e la fede. Il naturalismo è la convinzione che esita soltanto la natura, escludendo per definizione qualsiasi entità soprannaturale. La scienza dipende dalla fede tanto quanto qualsiasi religione!
Conclusione
La vera fede non è cieca. E' basata sull'evidenza e richiede i nostri sforzi nella ricerca della verità. Dio ci chiede di non mettere la testa sotto la sabbia, ma di aprire gli occhi per ammirare intorno a noi le prove della Sua creazione. Ci chiama ad usare la ragione e l'intelletto sviluppando una fede che sia credibile. (cfr Isaia 1:18; Matteo 22:37)
La sfida per gli scettici è seguire l'evidenza dovunque essa porti, a prescindere dalle idee preconcette e senza chiudere gli occhi davanti all'ovvio, quando esso contraddice la loro visione del mondo. Ironicamente, fa parte della natura tipica degli scettici il non essere consapevoli della propria cecità rispetto a quelle verità che manifestano l'esistenza di un Creatore soprannaturale. (cfr Romani 1:21). Quando gli scettici tentano di affermare la non-esistenza di Dio, perdono il contatto con la realtà e la sana ragione, inconsapevolmente si avviano per la lunga e oscura strada della follia.
[Tratto da "Dio non è morto - Rice Broocks]