La datazione Radiometrica
Spesso chi fa domande sulla datazione col carbonio 14 (14C), pensa che questo sia un metodo di datazione radiometrica che può portarci indietro di milioni e miliardi di anni, mentre invece la datazione col carbonio 14 può fornire età di sole alcune migliaia di anni. Così chiunque dice che la datazione 14C 'prova' miliardi di anni, non capisce bene di cosa si tratta. E tanti si chiedono com'è possibile inserire milioni di anni nel racconto storico della Bibbia.
Per poter inserire milioni di anni nella Bibbia, si dovrebbero accettare età lunghissime per gli strati rocciosi che contengono fossili di animali che morirono violentemente, dolorosamente o di malattie prima che comparisse un essere umano. Ma la Bibbia insegna che la morte ebbe origine dopo che Adamo ed Eva peccarono, ed è proprio tale la ragione per cui Gesù venne nel mondo (1 Corinzi 15,21-22).
I cristiani prendono seriamente le parole di Gesù Cristo, visto che Egli fu presente alla creazione. Egli disse, 'Ma dall'inizio della creazione Dio li creò uomo e donna' (Marco 10,6). Questo ha senso solamente se il tempo cominciò con la settimana della creazione migliaia di anni fa, ma non ha nessun senso se invece l'uomo apparse dopo miliardi di anni.
Come funziona l'orologio al carbonio
Il carbonio si manifesta in varie forme, chiamate isotopi. Una forma rara ha atomi che pesano 14 volte gli atomi di idrogeno-chiamata carbonio 14, o 14C, o carbonio radioattivo.
Il carbonio 14 risulta quando i raggi cosmici colpiscono dei neutroni, allontanandoli dai nuclei atomici presenti nell'atmosfera alta. Questi neutroni, muovendosi velocemente, si scontrano con azoto (14N) nell'atmosfera più bassa, convertendolo in 14C. Diversamente dal carbonio comune (12C), il 14C è instabile e cambia lentamente, diventando di nuovo azoto. Ed è per questo che il 14C è chiamato radioattivo.
Il carbonio comune (12C), insieme a del 14C, si trova nell'anidride carbonica (CO2) dell'aria, che viene consumata dalle piante, le quali poi vengono mangiate dagli animali. Perciò il tuo corpo, una foglia di albero, oppure un pezzo di mobile di legno, contengono carbonio.
Gli atomi di 14C cambiano costantemente in 14N, ma gli esseri viventi continuano a scambiare il carbonio con l'ambiente, così la proporzione 14C/12C rimane più o meno la stessa di quella dell'atmosfera. Però, non appena una pianta o un'animale muore, gli atomi di 14C che si deteriorano non vengono più sostituiti, quindi la proporzione 14C/12C in esseri che non sono più viventi diminuisce col passare del tempo. E' come avere un orologio che comincia a ticchettare non appena qualcosa muore.
Ovviamente, questo vale solamente per cose che erano vive. Non può essere utilizzato nella datazione delle rocce, per esempio.
Un campione di 14C si convertirà in 14N in 5.730 anni. Questo si chiama "tempo di dimezzamento". Così in due tempi di dimezzamento, 11.460 anni, solo un quarto ne sarà rimasto. Se la quantità di 14C in rapporto al 12C in un campione è un quarto di quella in organismi viventi al presente, teoricamente tale cosa avrebbe un'età di 11.460 anni. Ogni cosa più vecchia di 50.000 anni non dovrebbe teoricamente contenere alcuna quantità di 14C misurabile. Perciò la datazione col carbonio non può misurare milioni di anni. Infatti se un campione contiene 14C è buona prova che non ha milioni di anni.
Ma non è così semplice!
In primo luogo, le piante discriminano l'anidride di carbone che contiene il 14C. Cioè ne usano meno di quanto ci si aspetterebbe e quindi sembrano più vecchie di quanto sono realmente. Inoltre, diversi tipi di piante discriminano diversamente.
In secondo luogo, la proporzione 14C/12C nell'atmosfera non è rimasta sempre costante. Per esempio, con la rivoluzione industriale e con la combustione di fossili che rilasciano nell'atmosfera tanta anidride carbonica che manca di 14C, la proporzione diminuì. Quindi secondo la datazione carbonica, le cose che morirono in quel periodo sembrano più vecchie. Poi ci fu un'aumento di 14CO2 con l'inizio delle prove atmosferiche delle bombe atomiche negli 1950. Perciò le cose morte in quel periodo, quando sottoposte alla datazione, apparirebbero più giovani di quanto non siano.
La misurazione di 14C in oggetti datati storicamente (per esempio semi trovati in tombe storicamente datate) rende possibile stimare la quantità di 14C nell'atmosfera in quei tempi, e quindi è possibile una calibratura parziale dell'orologio. Però anche con tale calibratura storica, gli archeologi non considerano assolute le date 14C a causa di anomalie frequenti. Prendono più in considerazione i metodi che hanno a che vedere con avvenimenti storici.
Al di fuori del campo della storia registrata, la calibratura dell'orologio 14C non è possibile.
Fattori che influenzano la datazione carbonica
Il numero di raggi cosmici che penetrano l'atmosfera terrestre influenza quanto 14C viene prodotto e questo influenza anche il sistema di datazione. La quantità di raggi varia con l'attività solare e col passaggio della terra attraverso nuvole magnetiche, mentre il sistema solare viaggia all'interno della Via Lattea.
La potenza del campo magnetico terrestre influenza pure la quantità di raggi cosmici che entrano nell'atmosfera. Un campo più forte riflette più raggi lontano dalla Terra. L'energia del campo magnetico terrestre sta diminuendo, quindi più 14C viene prodotto ora che nel passato. Questo fa sì che le cose appaiano più vecchie di quanto realmente sono.
Nei capitoli 6-9 della Genesi, la Bibbia parla di un diluvio globale catastrofico che avvenne circa 4500 anni fa. Diversi popoli in tutto il mondo hanno racconti propri di questo grande diluvio. Tale diluvio universale avrebbe sconvolto l'equilibrio del carbonio, catturando tanto carbonio in materiale organico sepolto, che poi diventò carbone, petrolio, e gas metano. La ricrescita della vegetazione terrestre dopo il diluvio universale avrebbe abbassato il livello di CO2 nell'atmosfera, aumentando la quantita' di 14C in relazione al 12C.
Di conseguenza, piante o animali del mondo antidiluviano probabilmente avevano quantita' bassissime di 14C, forse troppo piccole da poter misurare. Se questo non venisse preso in considerazione nel fare i calcoli, la datazione carbonica di fossili formati durante il diluvio produrrebbe date molto più antiche delle età reali. I ricercatori creazionisti hanno suggerito che le età di 35.000-40.000 anni dovrebbero essere ricalcolate in accordo con la data biblica del diluvio universale. Tale ricalibrazione fa capire il perché di dati anomali della datazione carbonica. Per esempio, le grandi discordanze tra le datazioni di diverse parti della stessa carcassa di un bue muschiato congelata trovata in Alaska, e un lentissimo processo di accumulazione di pallottole di sterco del bradipo negli strati più 'vecchi' (secondo le date 14C) di una grotta.
Inoltre, siccome i vulcani emettono molto CO2 privo di 14C, e siccome il diluvio fu accompagnato da intensa attività vulcanica, anche questo influenzerebbe le date. I fossili formati nel periodo subito dopo il diluvio appariranno più vecchi di quanto siano realmente.
Insomma il metodo col carbonio 14 può dare risultati utili, se si considerano gli effetti del diluvio universale, ma dovrebbe essere utilizzato con cura. Non fornisce datazioni di milioni di anni, e quando viene usato in modo appropriato, non è in disaccordo col diluvio biblico.
Altri metodi di datazione radiometrica
Ci sono altri metodi di datazione radiometrica impiegati oggi per misurare le età delle rocce. Queste tecniche, usano per la maggior parte concentrazioni relative di prodotti 'madre' e 'figlia' nelle catene radioattive di decadimento. Ad esempio, il potassio-40 diventa argo-40; l'uranio-238 diventa piombo-206 per mezzo di altri elementi come il radio, ecc. Queste tecniche vengono applicate alle rocce ignee, che un tempo erano fuse.
Le concentrazioni degli isotopi possono essere misurate accuratamente, però le concentrazioni di isotopi non sono "date." Per ottenere l'età da tali misurazioni, si devono fare delle assunzioni non provabili, come:
1. Assumere che conosciamo le condizioni iniziali (ad esempio, sappiamo quanto prodotto 'figlia' fosse presente all'inizio).
2. Assumere che i tempi di decadimento siano rimasti costanti dall'inizio.
3. Assumere che nessun elemento "madre" o "figlia" sia stato tolto o aggiunto.
Modelli nei dati degli isotopi
C'è molta evidenza che i sistemi di datazione radiometrica non siano tecniche infallibili come tanti pensano, e che non possono misurare milioni di anni. Però ci sono cose che dobbiamo spiegare. Per esempio, le rocce scavate più in profondità tendono a sembrare più vecchie. I creazionisti sono d'accordo nell'affermare che le rocce più profonde in genere sono più vecchie, ma non di milioni di anni. Il geologo John Woodmorappe, in una critica sconvolgente della datazione radiometrica, indica che ci sono altri modi importanti in cui le rocce cambiano, che non hanno a che fare col decadimento radioattivo.
Datazioni invalide
Quando una 'datazione' ottenuta è diversa da quella aspettata, i ricercatori sono pronti ad inventare scuse per rifiutare il risultato. L'applicazione comune di questo ragionamento a posteriori dimostra che ci sono dei problemi seri con la datazione radiometrica. Woodmorappe cita centinaia di esempi di scuse utilizzate per spiegare datazioni invalide.
Per esempio, i ricercatori applicarono il "ragionamento a posteriori" alla datazione dei fossili di Australopithecus ramidus. La maggior parte dei campioni di basalto più vicini allo strato che contiene i fossili fornisce datazioni di circa 23 milioni di anni, usando il metodo argon-argon. Gli autori decisero che era 'troppo vecchio,' secondo le loro opinioni riguardo l'appartenenza di tali fossili all'interno del panorama evolutivo. Così esaminarono campioni di basalto più lontano dai fossili e scelsero 17 su 26 esempi, per ottenere un'età molto più accettabile di 4,4 milioni di anni. I nove campioni rimasti fornirono età molto più vecchie, ma gli autori decisero che fossero contaminati, e perciò li scartarono. È così che funziona la datazione radiometrica. È guidata dalle teorie preesistenti delle età lunghe, che pervadono la scienza di oggi.
Esiste una storia simile riguardo la datazione del teschio di primato, conosciuto come KNM-ER 1470. Cominciò con una datazione di 212 - 230 milioni di anni, che, secondo i fossili, fallì il bersaglio (in accordo col preconcetto che gli esseri umani 'non esistevano allora'). Furono fatti altri tentativi di datare le rocce vulcaniche della zona. Dopo alcuni anni arrivarono ad una data di 2,9 milioni di anni, mettendosi così in accordo con altri studi diversi. Idee preconcette dell'evoluzione umana non potevano accettare che un teschio come 1470 fosse 'così vecchio.' Uno studio di fossili di maiali convinse la maggior parte degli antropologi che il teschio fosse molto più giovane. Dopo che tale conclusione fu generalmente accettata, nuovi studi delle rocce hanno abbassato ulteriormente l'età a circa 1,9 milioni di anni, e di nuovo parecchi studi 'confermarono' questa data. Così è il 'gioco della datazione.
Stiamo forse suggerendo che gli evoluzionisti siano disonesti? No. Stiamo dicendo che le osservazioni fatte vengono adattate al paradigma prevalente. Questo paradigma (o sistema di credenze) di evoluzione 'da molecole a uomo' attraverso eoni di tempo, è creduto con tanta veemenza che non viene messo in discussione ma è considerato invece un fatto. Per cui ogni osservazione deve adattarsi al paradigma. I ricercatori, che vengono considerati dall'occhio del pubblico come scienziati imparziali, scelgono inconsapevolmente le osservazioni che si adattano al sistema di credenze di base.
Dov'è la mia macchina del tempo?
Il passato non è sottoponibile a normali sperimentazioni scientifiche, cioè a prove ripetibili nel presente. Uno scienziato non può sperimentare eventi che sono successi nel passato. Gli scienziati non misurano l'età delle rocce, misurano le concentrazioni di isotopi, e questi vengono misurati con estrema esattezza. Però l'età viene calcolata studiando le concentrazioni degli isotopi, facendo assunzioni riguardo il passato che non possono essere provate.
Dovremmo ricordare l'ammonimento di Dio a Giobbe, "Dov'eri tu quando io gettavo le fondamenta della terra?" (Libro di Giobbe 38:4)
I ricercatori del passato raccolgono informazioni nel presente, per ricostruire storie sul passato. Il tipo di prove utilizzate per tali storie sembra essere molto inferiore rispetto a quello richiesto per studi nelle scienze empiriche come la fisica, la chimica, la biologia molecolare, la fisiologia, ecc.
Williams, esperto sul destino ambientale di elementi radioattivi, ha identificato ben 17 errori nella datazione isotopica riportata in tre studi famosi, in cui viene presupposto che l'età della terra sia di 4,6 miliardi di anni. John Woodmorappe ha formulato forse la più notevole critica incisiva di questi metodi di datazione, mettendo in mostra centinaia di miti che si sono sviluppati intorno alle tecniche, dimostrando che le poche date "buone" rimaste dopo la filtrazione delle date "cattive" possono essere spiegate facilmente come coincidenze.
Se le tecniche di datazione fossero davvero mezzi obiettivi per determinare le età delle rocce, dovrebbero funzionare anche quando conosciamo la vera età di una roccia. Inoltre, diverse tecniche dovrebbero essere sempre in accordo tra di loro.
I metodi dovrebbero funzionare con cose di età conosciute
Ci sono tanti esempi in cui i metodi di datazione danno 'date' sbagliate per rocce di età conosciuta. Un'esempio ne è la 'datazione' potassio-argon di cinque colate laviche storiche di andesite del Monte Nguaruhoe in Nuova Zelanda. Benché una colata lavica sia occorsa nel 1949, tre in 1954 e una in 1975, le 'date' andavano da meno di 0,27 fino a 3,5 milioni di anni.
Di nuovo, si può sostenere che l'argon 'in eccesso' del magma venne trattenuto nella roccia quando questa si solidificò. La letteratura scientifica secolare elenca tanti esempi di argon in eccesso dandoci date di milioni di anni in rocce di età conosciuta. Sembra che questo argon in eccesso provenga dal mantello superiore, sotto la crosta della Terra. Questo è compatibile con un mondo giovane (visione biblica), dove l'argon non ha avuto abbastanza tempo per "scappare."
Se l'argon in eccesso può produrre date esagerate per rocce di età conosciuta, perché dovremmo fidarci del metodo per rocce di età sconosciuta?
Altre tecniche, come l'uso degli isocroni (isotopi degli elementi 'madri') richiedono diverse assunzioni circa le condizioni iniziali, ma la consapevolezza che tali tecniche "infallibili" possono anche dare date sbagliate sta crescendo.
Il geologo Dr Steve Austin ha studiato campioni di basalto degli strati alla base del Grand Canyon in USA, e della lava che si rovesciò sul bordo del canyon. Secondo calcoli evolutivi, quell'ultima dovrebbe avere un miliardo di anni in meno del basalto sul fondo. Laboratori hanno analizzato gli isotopi. Una tecnica standard usando gli isocroni ha suggerito che la colata lavica più recente avesse 270 milioni di anni in più dei basalti al di sotto del Grand Canyon, cosa evidentemente impossibile.
Le diverse tecniche dovrebbero essere in accordo tra di loro
Se i metodi di datazione fossero imparziali e affidabili per determinare le età, dovrebbero essere sempre in accordo tra di loro. Se un chimico misurasse la quantità di zucchero nel sangue, tutti i metodi validi che impiegasse dovrebbero dare gli stessi risultati (dentro i limiti dell'errore sperimentale). Però spesso con la datazione radiometrica le diverse tecniche danno risultati del tutto diversi.
Nello studio delle rocce del Grand Canyon di Austin, diverse tecniche hanno dato diversi risultati. Quattro diverse tecniche hanno dato età diverse da 10.000 anni fino a 2,6 miliardi di anni per la stessa roccia. Di nuovo, si possono offrire diverse ragioni per le date 'sbagliate,' ma questo è un ragionamento a posteriori, una speculazione scientifica. Tecniche che danno risultati che vengono ignorati solo perché non sono d'accordo con ciò che è già stato deciso, non possono essere considerate imparziali.
In Australia, del legno trovato nel basalto fu chiaramente sepolto nella colata lavica che formò il basalto, come si vede dalle parti bruciate. Il legno fu 'datato' usando l'analisi del radiocarbonio a 45.000 anni, ma il basalto fu 'datato' col metodo potassio-argon a 45 milioni di anni!
C'è qualcosa che non va
La datazione carbonica tante volte imbarazza gli evoluzionisti, dando età che sono molto più giovani di quelle che loro si aspetterebbero. Un campione più vecchio di 50.000 anni non dovrebbe avere abbastanza 14C da poter essere misurato.
I laboratori che misurano 14C vorrebbero poter avere una fonte di materia organica con 'zero' 14C, da usare come base di controllo per assicurare che le loro tecniche non aggiungano 14C ai campioni. Un candidato ovvio sarebbe il carbone, poichè ritengono che il carbone più giovane abbia milioni di anni e che alcuni esemplari abbiano addirittura centinaia di milioni di anni. Carbone tanto vecchio dovrebbe essere privo di 14C. Invece non lo è. Non è mai stata trovato un esemplare di carbone che mancasse completamente di 14C.
Legno fossilizzato trovato nelle rocce che si suppone abbiano 250 milioni di anni conteneva ancora 14C. Recentemente, un campione di legno trovato in roccia che si suppone abbia 230 milioni di anni, ha dato una datazione 14C di 33.720 anni +/- 430 anni. I controlli hanno dimostrato che la datazione 14C non è dovuta a contaminazione e che la datazione era valida secondo il sistema di datazione accettato.
È un mistero irrisolto per gli evoluzionisti il perché il carbone contiene 14C e perché il legno che si suppone abbia milioni di anni potesse essere datato col metodo 14C, ma dal punto di vista creazionista, ha perfettamente senso.
Le rocce non sono così vecchie
È abbondante l'evidenza che gli strati rocciosi non rappresentino periodi enormi di tempo. Per esempio, la enorme formazione arenaria 'Coconino' del Grand Canyon è spessa più di 100m e si estende più di 250.000km quadrati. La struttura grandissima della forma 'a dune' dimostra che tutto fu depositato in acqua profonda che scorreva velocemente, in alcuni giorni. Altri strati nel Grand Canyon indicano che furono anch'essi depositati rapidamente, senza interruzioni sostanziali tra i vari strati. Infatti la serie intera degli strati del Grand Canyon è piegata e senza crepe. Ciò indica che gli strati, che per gli evoluzionisti si suppone rappresentino 300 milioni di anni, non erano ancora induriti quando si piegarono, il che è in armonia con la rapida deposizione degli strati durante il diluvio universale di cui parla la Genesi.
Altre evidenze a favore di più brevi periodi di tempo e la formazione rapida degli strati rocciosi sono:
- Fossili 'polistrati', cioè tronchi d'albero per esempio, che attraversano diversi strati, che dovrebbero rappresentare milioni di anni (sono comuni nei depositi carboniferi), dimostrano che gli strati dovettero essere depositati in rapida successione, altrimenti le parti più alte degli alberi sarebbero marcite.
- Particolari delicati nelle superfici degli strati sottostanti, come increspature preservate ed impronte di piedi, indicano che non ci fu distanza di tempo tra la depositarsi di uno strato e quello successivo.
- La mancanza di strati di suolo fossilizzato dentro gli strati rocciosi indica la mancanza di lunghi periodi di tempo tra l'uno e l'altro.
- La mancanza di evidenza di erosione negli strati e tra gli strati (un'interruzione lunga avrebbe portato alla produzione di canali nello strato esposto all'azione del vento o dell'acqua).
- Presenza limitata di interruzioni distinte tra gli strati (discordanze). Quando non c'è un'interruzione nelle rocce dello stesso strato in altri luoghi, dimostra che qualsiasi interruzione fu localizzata e di durata breve.
- Dighe e condotti clastici, nei quali una miscela di sabbia ed acqua si è infilata attraverso gli strati sovrastanti, partendo da una base di sabbia sottostante che ovviamente non ha avuto il tempo per solidificarsi, ma che si suppone abbia milioni di anni in più degli strati soprastanti.
Anche i 'fossili viventi' sfidano le cosidette centinaia di milioni di anni della storia della Terra. Per esempio fossili di stelle di mare, di meduse, dei brachiopodi, di vongole e di lumache, datate dagli evoluzionisti come aventi 530 milioni di anni, sono uguali a quelli esistenti oggi.
Le cellule del sangue e l'emoglobina sono state trovate nelle ossa di dinosauri. Ma queste non sarebbero potute durare più di qualche migliaia di anni, e certamente non i 65 milioni di anni da quando, secondo gli evoluzionisti, gli ultimi dinosauri sarebbero morti.
Migliaia, non milioni?
Ci sono tante indicazioni che la terra sia molto più giovane di quanto si sia comunemente creduto, come:
- Il campo magnetico della terra si sta deteriorando così velocemente, che sembra abbia meno di 10.000 anni. Inversioni rapide durante l'anno del diluvio e fluttuazioni subito dopo avrebbero causato una diminuzione ancora più veloce del campo di energia.
- Il decadimento radioattivo rilascia elio nell'atmosfera, però poco scappa completamente. Il totale di elio nell'atmosfera è solo 1/2000 di quello che ci si aspetterebbe se l'atmosfera avesse miliardi di anni. L'elio scappò dalle rocce all'inizio, e questo accadde velocemente, eppure alcune rocce ancora contengono tanto elio che non ha avuto tempo di scappare- certamente non miliardi di anni.
- Una supernova è un'esplosione di una stella compatta. L'esplosione è così luminosa che per un po' brilla più del resto della galassia. I resti della supernova (che si chiamano SNR) dovrebbero continuare ad espandersi per centinaia di migliaia di anni, secondo equazioni fisiche. Eppure non ci sono SNR molto estesi e molto vecchi (fase 3) e solo alcuni che sono moderatamente vecchi (Fase 2) nella nostra galassia, la Via Lattea, oppure nelle sue galassie satelliti le Nuvole di Magellano. Ed è proprio questo che ci aspetteremmo se queste galassie fossero troppo giovani per espandersi tanto di più.
- La luna si allontana dalla terra 4 cm. all'anno e questa velocità sarebbe stata anche più grande nel passato. Ma anche se la luna fosse stata a contatto con la terra prima di cominciare ad allontanarsi, ci sarebbero voluti solo 1,37 miliardi di anni per raggiungere la sua distanza attuale. Questa sarebbe l'età massima della luna, non l'età reale, che però sarebbe comunque troppo giovane per gli evoluzionisti, i quali affermano che la luna ha 4,6 miliardi di anni. Sarebbe anche molto più giovane delle 'datazioni' radiometriche assegnate alle rocce lunari.
- Il sale entra nel mare molto più velocemente di quanto ne esca. Il mare non contiene una quantità sufficiente di sale per affermare che questo processo stia accadendo da miliardi di anni. Anche dando spazio alle assunzioni degli evoluzionisti, i mari non possono avere più di 62 milioni di anni, molto più giovani dei miliardi di anni che loro affermano.
Né creazionisti né evoluzionisti possono provare l'età della Terra usando un metodo scientifico in particolare. Tutte le teorie scientifiche sono approssimative perché non abbiamo tutti i dati, specialmente per quanto riguarda il passato. Questo vale sia per argomenti scientifici creazionisti sia evoluzionisti. Gli evoluzionisti hanno dovuto abbandonare tante 'prove' per l'evoluzione, proprio come i creazionisti hanno dovuto modificare i loro argomenti. I creazionisti capiscono le limitazioni dei metodi di datazione meglio degli evoluzionisti che dicono che possono usare processi osservati nel presente per 'provare' che la terra ha miliardi di anni (uniformitarismo).
Conclusioni
I Creazionisti datano la Creazione usando la cronologia della Bibbia. Lo fanno perché credono che la Bibbia dia una narrazione accurata della storia del mondo. E questa storia è in accordo con tanti dati. È importante capire che non esiste un metodo scientifico per misurare direttamente l'età di una cosa. Tutti i sistemi di datazione sono fondati su assunzioni non provabili. L'evidenza suggerisce che c'è qualcosa di decisamente sbagliato con le assunzioni sulle quali si basa la datazione radiometrica. Non abbiamo tutte le risposte, ma abbiamo la testimonianza sicura della Parola di Dio della vera storia del mondo.
by Mike Riddle